sala delle sorti

La Sala delle Sorti arricchisce il Castello di Torre Alfina

Restaurata e aperta da circa un mese la nuova Sala delle Sorti arricchisce la visita al Castello di Torre Alfina, destando grande interesse e curiosità tra i visitatori. Si tratta di una sala decorata con affreschi allegorici che risalgono probabilmente agli anni ’60 del XVI secolo e che trasportano gli osservatori in un mondo di mistero e divinazione.
Indice degli argomenti:
  1. Il casato dei Monaldeschi
  2. Affreschi allegorici
  3. Vizi contro Virtù
  4. Una testimonianza storico-artistica

Il Prestigio del Casato

La decorazione della Sala delle Sorti fu commissionata da Monaldo Monaldeschi della Cervara, canonico di San Pietro e illustre membro della famiglia Monaldeschi che per secoli governò il castello e il borgo di Torre Alfina. La mano dietro l’esecuzione di queste opere rimane avvolta nel mistero, anche se si ipotizza un’eventuale influenza del pittore veneto Bartolomeo Cinzio, che Monaldo Monaldeschi conosceva bene grazie al suo soggiorno padovano. L’intento della decorazione era rappresentare artisticamente il prestigio e la correttezza morale del casato dei Monaldeschi.

Le Allegorie della Sala delle Sorti

Gli affreschi della Sala delle Sorti sono ispirati al libro Il Giardino dei Pensieri di Francesco Marcolini da Forlì, pubblicato nel 1540. Si tratta di un testo di cartomanzia e arte divinatoria per predire la fortuna, nel quale vengono rappresentati i vizi e le virtù umane. Nella sala del castello si alternano raffigurazioni dei Vizi, quali Insidia, Menzogna e Discordia, a quelle delle Virtù, come Fede, Carità e Temperanza. Questa contrapposizione riflette l’eterna lotta tra il bene e il male, la prevedibilità e l’imprevedibilità del destino. Ma se le Virtù sono ritratte in ambienti interni, a simboleggiare la loro presenza costante e il ruolo fondamentale nel mantenimento della morale e del buon governo, i Vizi sono raffigurati immersi in ambienti esterni. L’effetto visivo finale è la sensazione che nella sala si aprano delle finestre immaginarie che permettono di osservare il male che vive al di fuori delle mura del castello.

Vizi e Virtù

Il fregio si sviluppa lungo le pareti della sala e presenta uno schema ripetitivo: ad ogni raffigurazione allegorica dei vizi segue un telamone (una figura maschile che sostiene l’architettura del fregio) e poi una virtù. Così all’Insidia, una donna che pesca in un fiume affiancata da una lince, segue la Carità; alla Discordia, una donna che tiene in mano un mantice da cui esce del fumo. segue la Temperanza. Ogni rappresentazione è ricca di dettagli simbolici che offrono un panorama completo delle forze che plasmano il destino umano e invitano gli osservatori a riflettere sulle scelte e sulle azioni che definiscono il proprio cammino.

Testimonianza Storica

Il restauro e l’apertura della Sala delle Sorti nel Castello di Torre Alfina rappresentano un’aggiunta straordinaria al patrimonio storico e artistico della regione. Questo nuovo spazio incanta e ispira i visitatori, offrendo loro l’opportunità di immergersi in un mondo di simbolismo e mistero. Gli affreschi allegorici delle Sorti e le Virtù rappresentano una importante testimonianza storico-artistica del nostro territorio e dei personaggi che qui hanno vissuto. la sala invita alla riflessione sulle forze che influenzano il destino umano e sull’importanza delle scelte morali. La ricchezza dei dettagli e il significato profondo di queste opere testimoniano l’abilità e la visione dei suoi creatori, lasciando un’impronta indelebile sulla memoria di coloro che hanno il privilegio di visitarla.

natale 2023

Natale nei Borghi Medievali: si Accende la Magia del Natale 2023

Natale è arrivato e tra i vicoli dei suggestivi borghi intorno al Castello di Torre Alfina si accende la magia con una serie di eventi unici e coinvolgenti per tutta la comunità.
Indice degli argomenti:
  1. La tradizione a Torre Alfina
  2. Trevinano per grandi e piccini
  3. Mercatini e artisti di strada ad Acquapendente

Natale 2023: La tradizione a Torre Alfina

Cominciamo da vicino, dal magnifico borgo di Torre Alfina. Martedì 26 dicembre, alle 21:00, presso la sala ex Agraria in Piazzale Sant’Angelo, è in programma Tombolata 2023, una divertente occasione per condividere momenti di gioia e convivialità con i propri concittadini e chiunque vorrà partecipare. È previsto anche un goloso rinfresco.
Venerdì 29 dicembre, sempre alle 21:00, la sala ex Agraria si animerà con una Serata Karaoke e l’intrattenimento offerto da “Louis Song”. Un’occasione per mettere alla prova le vostre doti canore e trascorrere serate spensierate in compagnia.

Giochi per grandi e piccini a Trevinano

A 25 chilometri da Torre Alfina i borgo di Trevinano si veste a festa con tanti eventi dedicato a grandi e piccini. Sabato 23 dicembre alle 15:00, le vie del borgo saranno animate dallo spettacolo “Grinch” pensato per i più piccoli, seguito dall’arrivo suggestivo degli Zampognari alle 16:00.Alle 18:30, un altro spettacolo, “Eklissi”, coinvolgerà grandi e bambini nelle vie del borgo.
Martedì 26 dicembre, alle 21:00, la Chiesa Parrocchiale ospiterà il Trasimeno Gospel Choir, per un concerto che regalerà un’atmosfera unica e coinvolgente.
Il 30 dicembre, alle 17:00 sarà la volta di uno spettacolo di magie e illusionismo, accompagnato da una mostra fotografica che racconta la tradizione e la storia di Trevinano. Il tutto presso la Sala Polivalente di Trevinano.

Mercatini e artisti ad Acquapendente

Il programma di Natale 2023 di Acquapendente è particolarmente ricco di appuntamenti. Si parte Domenica 17 dicembre a partire dalle 16:00, quando Acquapendente si trasformerà in un vero e proprio villaggio natalizio. Mercatini dell’artigianato artistico e artisti di strada animeranno le vie della cittadina. E ancora la Casa di Babbo Natale, attrazioni per bambini, gonfiabili, la giostrina di Natale e proiezioni e laser show sul palazzo comunale. Alle 17:30 è prevista l’esibizione della banda di Acquapendente.
Si continua con l’appuntamento di Martedì 19 dicembre alle 21:00, quando la Junior Band si esibirà in un emozionante concerto di Natale. Una settimana dopo, Martedì 26 dicembre alle 17:30, il palcoscenico è per il concerto della Scuola Comunale di musica di Acquapendente.
La notte di Capodanno, a partire dalle 23:00, la piazza si animerà con il DJ Set per celebrare l’arrivo del 2024.
Infine, il 6 gennaio, dalle 16:00, i mercatini dell’artigianato artistico torneranno ad animare le vie di Acquapendente e alle 17:00 si svolgerà la tradizionale discesa della Befana dal Palazzo Comunale.

Questi sono solo alcuni degli appuntamenti cui non mancare in occasione delle celebrazioni del Natale 2023. Borghi pittoreschi e il calore della magia natalizia saranno un’occasione per vivere la gioia delle festività in un’atmosfera autentica e ricca di tradizioni.

Barca imperiale cinese

La Barca Imperiale Cinese Nascosta tra i Boschi dei Monti Cimini

Tra i boschi rigogliosi della Tuscia Viterbese, c’è un luogo che ha il potere di trasportare il visitatore in un’altra dimensione spazio-temporale. Si tratta della Tenuta Sant’Egidio in cui i resti della sorprendente Chiesa della Santissima Trinità custodiscono una preziosa Barca Imperiale Cinese in marmo.
Indice degli argomenti:
  1. Dove si trova la barca
  2. L’amore per la Cina
  3. Incontro straordinario
  4. La promessa della conservazione
  5. Fratellanza e rispetto tra popoli

La Tenuta di Sant’Egidio

La Tenuta Sant’Egidio è un’area privata di circa 130 ettari sul versante Nord-Est del Monte Cimino, divenuta, per volontà dei proprietari, un bosco didattico. Passeggiando per i boschi della tenuta è possibile ammirare alberi monumentali di quercia e di faggio, grotte, sorgenti e affioramenti rocciosi. E poi all’improvviso i resti delle mura di una chiesa, la Santissima Trinità, risalente al secolo XIII e per secoli eremo di monaci. Insieme a ciò che resta dell’antica chiesa una sorprendente e straniante barca imperiale cinese in marmo bianco. Ma come è arrivata qui questa barca e perché?

I Benedetti e l’Amore per la Cina

La Barca Imperiale Cinese è giunta in Italia grazie all’imprenditore-filantropo italiano Eugenio Benedetti, padre di Azzurra Benedetti, l’attuale presidente dell’Associazione GEA da cui è nata l’idea del bosco didattico. Eugenio, soprannominato “il nuovo Marco Polo”, era innamorato della Repubblica Popolare Cinese e per molti anni ha viaggiato in tutto il paese, contribuendo alla sua rinascita economica e culturale. Una delle sue operazioni più famose è stata l’apertura di 34 cave di marmo sui monti dell’Hebei e dell’Honan, tutt’oggi funzionanti, da cui viene estratto uno dei marmi più belli del mondo. Nel 1965 Eugenio ebbe anche l’opportunità di conoscere l’Ultimo Imperatore Cinese Pu Yi, personaggio chiave per svelare il mistero della barca imperiale viterbese.

Un incontro straordinario

Ormai declassato a semplice cittadino e nominato capo dei Giardini del Palazzo Imperiale d’Estate di Pechino, Pu Yi incaricò Eugenio di salvare e restaurare la barca costruita nel 1865 in occasione del sessantesimo compleanno dell’imperatrice Ci Xi, sua madre. La barca è ancora oggi ormeggiata sul fiume Kunming al Palazzo di Pechino. Nella Cina antica le barche erano veri e propri capolavori di artigianato, utilizzati per il trasporto di merci preziose lungo i fiumi e i canali del vasto impero cinese. La barca imperiale era simbolo di rispetto, potere ed eleganza.

Restauro e Conservazione

L’operazione di conservazione riuscì e fu molto apprezzata dal governo cinese; Eugenio per i suoi 75 anni ricevette in dono, come ringraziamento per il suo operato, 100 tonnellate di marmo bianco composto da 3000 pezzi scolpiti e cesellati a mano. Il materiale fu utilizzato per costruire una riproduzione in scale 1:3 della barca dell’imperatrice Ci Xi, come segno d’amore dalla Cina all’Italia. La barca imperiale fu poi posizionata all’interno della tenuta, dove Eugenio ha espresso la volontà di essere sepolto quando arriverà il suo momento.

Simbolo di fratellanza tra popoli

Ecco quindi spiegato il mistero. La barca imperiale cinese della Tenuta Sant’Egidio è più di un semplice monumento; è un omaggio alla fratellanza tra culture diverse, un simbolo di pace e collaborazione tra popoli. Ma, soprattutto, è la rappresentazione dell’amore di un figlio verso la madre e dell’interconnessione tra culture apparentemente lontane tra loro. La barca imperiale in marmo nel cuore della Tuscia Viterbese è una preziosa testimonianza della storia, un ricordo indelebile di grandi personaggi moderni. Una memoria storica da preservare e tramandare alle generazioni future.

La Dama Senza Pace del Castello di Torre Alfina

Il Castello di Torre Alfina sembra essere abitato dallo spirito inquieto di una dama misteriosa che vaga per le stanze e il giardino senza riuscire a trovare pace. Personale e visitatori parlano di apparizioni e oggetti che si muovono. E intervengono anche i Ghost Hunters.

Le dimore antiche sono luoghi affascinanti in cui si intreccia il vissuto di personaggi e protagonisti misteriosi. Il maestoso Castello di Torre Alfina è una luogo ricco di storia e, a quanto pare, abitato dallo spirito di una donna misteriosa, soprannominata la “Dama Senza Pace”.

Indice degli argomenti:
  1. Testimonianze di oggetti che si muovono
  2. Tracce di presenze nel castello
  3. Le orme nel giardino
  4. Ghost hunters a caccia di prove

Oggetti che si Muovono

Tutto nasce da una serie di testimonianze dirette di persone che sarebbero state testimoni di eventi inspiegabili. La più recente è quella di una coppia di sposi che aveva deciso di pernottare nel castello nel periodo natalizio. Mentre un membro dello staff si accingeva ad aprire la porta della loro stanza, un presepe con sopra una pesantissima campana in vetro si sposta improvvisamente di circa 20 centimetri, precipitando rovinosamente a terra e frantumando la campana in mille pezzi.

Apparizioni Campanelli e Passi Inspiegabili

Ma le testimonianze risalgono anche a tempi più lontani. Si dice che il personale che lavorò nel castello nel periodo della proprietà Cahen (fine ‘800 inizio ‘900) avrebbe assistito ad eventi ancor più inquietanti. Rumori di passi cadenzati nel vecchio corridoio della servitù posto al terzo livello del castello, senza che nessuno arrivi; il campanello di chiamata della servitù che suona inspiegabilmente nella cucina storica, senza che nessuno l’abbia azionato. Sembra addirittura che una figura femminile sia stata vista scendere lungo la scala ottocentesca che porta al piano nobile del castello o materializzarsi improvvisamente vicino alla statua del suonatore di violino.

Orme Indelebili nel Cortile

E ancora. Nel novembre 2021 il giardiniere del castello nota nel prato del cortile delle zone senza erba, come se qualcuno camminando avesse lasciato la sua impronta direttamente sulla terra. Passano i mesi, l’erba si secca e rimane solo terra. La primavera successiva l’erba torna verde e rigogliosa tranne lungo quella misteriosa camminata, orme brulle che partono da un angolo del cortile e si perdono nel nulla.

Intervengono i Ghost Hunters

L’interesse suscitato da questi avvenimenti inspiegabili ha coinvolto anche un team di Ghost Hunters romani. Il gruppo ha installato nelle stanze del castello delle telecamere, un registratore ad alta sensibilità, una termocamera e una macchina fotografica per l’acquisizione ad infrarossi e a raggi ultravioletti. Sebbene non abbiano registrato eventi paranormali eclatanti, la termocamera sembra aver rilevato un’alterazione termica su una sedia della sala delle cerimonie, nonostante non vi fosse seduto nessuno.

Come tutte le dimore storiche il Castello di Torre Alfina rimane un luogo affascinante e pieno di enigmi, dove storia, mistero e folklore si intrecciano in un’atmosfera unica. Restiamo quindi in attesa di assistere ad una nuova manifestazione della Dama Senza Pace, nella speranza di scoprire la sua identità, la sua storia e riuscire così a donarle il sospirato riposo eterno.

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