La Ruota del Castello

L’Oggetto Misterioso: La Ruota del Castello di Torre Alfina

In un locale nascosto del castello si trova un’enigmatica ruota in ferro montata verticalmente. Cos’è e a cosa serviva la ruota del Castello di Torre Alfina?

Gli oggetti utilizzati in epoche passate spesso appaiono misteriosi e intriganti ai nostri occhi contemporanei. Sotto l’apparenza di semplici manufatti si nascondono spesso soluzioni ingegnose e innovative che hanno segnato la storia e la vita quotidiana delle persone. Uno di questi affascinanti oggetti è la grande ruota in ferro del Castello di Torre Alfina, oggetto che ha svolto un ruolo fondamentale nella distribuzione dell’acqua nelle stanze dell’antica dimora.

Indice degli argomenti:
  1. L’accesso all’acqua nelle dimore medievali
  2. La cultura del bagno in epoca rinascimentale
  3. Testimonianza storica dell’ingegno umano

L’acqua nelle Dimore Medioevali

In generale, i castelli e le residenze nobiliari medievali erano dotati di pozzi, cisterne e vasche decorative, spesso poste nei cortili interni o nei giardini. Queste strutture fungevano da punti di accesso all’acqua per uso domestico. Ma nel Medioevo il bisogno di acqua era limitato quasi esclusivamente alla cucina. Non esistevano tubature né impianti fognari. I servizi igienici, quando presenti, erano sedili aperti direttamente sul fossato o su recipienti per il contenimento. L’igiene personale era un concetto sconosciuto. Solo i signori si concedevano ogni tanto un bagno in un catino e non esistevano vere e proprie stanze da bagno. La distribuzione dell’acqua era quindi affidata ai servitori che riempivano secchi o altri contenitori e li portavano nella cucina o nelle stanze signorili per soddisfare le esigenze quotidiane.

Rinascimento e Cultura del Bagno

Solo in epoca rinascimentale si comincia a diffondere una nuova concezione funzionale della sala da bagno. La maggior cura dedicata all’igiene personale, l’impulso verso la raffinatezza e il comfort per l’ambiente dedicato alle pratiche del corpo, portarono alla necessità di creare un sistema di distribuzione idrica meccanizzato e più efficiente.
Arriviamo quindi a svelare il nostro mistero. La grande ruota in ferro del Castello di Torre Alfina è un volano, un pesante disco collegato ad una pompa manuale che permetteva di pescare l’acqua dalla cisterna posta nel cortile del castello. Azionando la grande ruota l’acqua saliva fino a riempire altre cisterne strategicamente collocate sulle torri. Da qui, sfruttando la forza gravitazionale, l’acqua scorreva attraverso un intricato sistema di tubature per raggiungere tutte le stanze del castello.

Testimonianza dell’Ingegno Umano

Il volano del Castello di Torre Alfina è rimasto in funzione fino al 1960, quando la pompa manuale è stata sostituita da una elettrica. Nonostante ciò l’impianto di distribuzione è rimasto invariato e l’acqua continua ad approvvigionare le stanze del castello scendendo per caduta dalle torri del castello. Oggi rappresenta una testimonianza storica del potere dell’ingegno umano di trasformare un oggetto di uso quotidiano in uno strumento fondamentale di innovazione. La conservazione degli oggetti non più in uso rappresenta una testimonianza tangibile della nostra evoluzione storica e tecnologica. Mantenendo viva la memoria di tali oggetti, preserviamo il legame con il nostro passato. Questi oggetti non sono semplici reliquie, ma ponti che collegano il passato al futuro, offrendo preziose prospettive sul nostro percorso in continua evoluzione.

evento business

Il Coinvolgente Divertimento dell’Evento Business

Successo clamoroso dell’Experiential Training BarCamp 2023 (ETB), svoltosi al Castello di Torre Alfina lo scorso fine settimana. Le sale e il giardino storico come cornice perfetta di un evento aziendale

Si è da poco concluso l’Experiential Training BarCamp 2023 (ETB) l’evento business organizzato dall’Associazione Connectance e dedicato alla metodologia della formazione esperienziale. 107 i partecipanti tra formatori, consulenti, referenti aziendali, responsabili delle Risorse Umane ma anche semplici curiosi interessati alla metodologia della formazione esperienziale. Un evento unico, divertente e stimolante, impreziosito dall’elegante cornice offerta dal castello.

Indice degli argomenti:
  1. Il castello perfetta location business
  2. Patrimonio storico e contemporaneità

La perfetta Location Business

L’ambizioso obiettivo dell’ETB era di promuovere il libero pensiero, la curiosità e la divulgazione della modalità formativa esperienziale attraverso l’apprendimento partecipativo. E l’accogliente e magica atmosfera del Castello di Torre Alfina ha creato la location perfetta in cui raggiungere il risultato. Il giardino del castello si è trasformato in un laboratorio creativo e il gioco la metodologia di apprendimento. Le sale storiche hanno accolto l’allegro coinvolgimento dei partecipanti impegnati nei numerosi workshop organizzati. E ancora, momenti di socializzazione, buffet e cene, sono stati l’occasione perfetta per far conoscere l’arte, le storie e i misteri legati alla nostra storica dimora. L’ETB prevedeva anche un Award che premiasse il workshop con migliori feedback. La premiazione si è trasformata in un indimenticabile  di momento conviviale condivisione ed allegria.

Connubio tra Storia e Contemporaneità

L’Experiential Training BarCamp 2023 al Castello di Torre Alfina è stato molto più di un semplice evento business. È stato un momento in cui il patrimonio storico artistico del nostro paese e la contemporaneità si sono fusi in un’unica sinfonia di opportunità. Le mura secolari del castello hanno fornito un ambiente ricco di ispirazione e significato ad un evento business all’avanguardia. Terminata questa esperienza, portiamo tutti con noi non solo le conoscenze acquisite e le connessioni consolidate, ma soprattutto una rinnovata consapevolezza del potenziale insito nell’intreccio tra le nostre radici storiche e il cammino verso il futuro.
Aspettiamo quindi il prossimo anno per vivere un’esperienza ancora più stimolante.

Castello di Torre Alfina

Il Castello di Torre Alfina: Un Gioiello nel Cuore dell’Alta Tuscia

Nel cuore della regione dell’Alta Tuscia, nel nord del Lazio, sorge un antico gioiello di storia e architettura: il Castello di Torre Alfina col suo meraviglioso giardino rinascimentale. Questa maestosa fortezza medievale, le cui origini sono avvolte nel mistero, è un testimone silenzioso del glorioso passato della regione
Indice degli argomenti:
  1. Nascita e storia del castello
  2. Centro del potere politico
  3. Rinascimento e trasformazione
  4. Il periodo contemporaneo
  5. Il futuro del Castello di Torre Alfina

Le Origini del Castello di Torre Alfina

La costruzione del Castello di Torre Alfina risale probabilmente all’Alto Medioevo, un periodo in cui fiorirono in tutta Europa strutture fortificate a scopo prevalentemente difensivo. Venivano commissionate da nobili o signori locali e collocate su colline o alture che consentissero l’osservazione strategica di eventuali attacchi militari o saccheggi di predoni. La nascita di borghi attivi intorno alla fortezza permetteva poi il fiorire delle attività commerciali. Le origini precise del Castello di Torre Alfina rimangono avvolte nel mistero. Non esiste un unico nome associato alla costruzione della fortezza, ma le prime annotazioni storiche si trovano nei “Commentari Istorici” di Monaldo Monaldeschi della Cervara. Questi documenti testimoniano l’esistenza di una torre di avvistamento, successivamente trasformata in castello durante il regno longobardo di Re Desiderio nell’VIII secolo.

Centro Strategico nel Medioevo

La posizione geografica del Castello di Torre Alfina, tra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, gli conferì un ruolo chiave nel controllo di importanti vie di comunicazione. La popolazione di Alfina aumentò vertiginosamente trasformando il borgo in un centro di notevole rilevanza politica, commerciale e culturale. La famiglia dei Monaldeschi, seguita dal ramo della Cervara, diede vita alla Signoria degli Alfina, che dominò la regione dal 1200 al 1600 circa. Durante questo periodo il castello divenne il fulcro del loro potere, inglobando gradualmente nuove terre e borghi circostanti.

Trasformazione Rinascimentale

L’epoca rinascimentale fu l’occasione perfetta per una imponente trasformazione per il Castello di Torre Alfina, da semplice struttura difensiva in sontuosa residenza signorile. Grazie al contributo di artisti locali gli interni vennero arricchiti con decorazioni e affreschi e la merlatura che corre lungo tutto il perimetro del castello venne addolcita da un giardino rinascimentale all’italiana, rendendo il castello un’oasi di bellezza e cultura moderna.

Rinascita Contemporanea

Nella seconda metà del Seicento, e per circa 2 secoli, Il Castello di Torre Alfina passò per via ereditaria ai marchesi toscani Bourbon del Monte, i quali continuarono a mantenere alto il prestigio del castello e del borgo di Alfina. Con l’unità d’Italia e l’estinzione della casata Bourbon del Monte, il castello conobbe una rinascita, dopo esser stato acquistato da un ricco banchiere ebreo belga, il conte Edoardo Cahen d’Anvers. Insignito di tale titolo grazie ai meriti del padre, Giuseppe Mayer, (l’unico banchiere europeo a finanziare il Risorgimento), nel 1885 Edoardo Cahen fu intitolato da Umberto I marchese di Torre Alfina. La nuova proprietà diede inizio ad una maestosa ristrutturazione della storica dimora, secondo il progetto affidato all’architetto senese Giuseppe Partini.

Presente e Futuro

Il Castello di Torre Alfina è un testimone vivo delle trasformazioni storico-culturali del territorio e ancora oggi attrae e affascina visitatori provenienti da tutto il mondo. La raffinata atmosfera dei suoi interni e del giardino rinascimentale con i suoi meravigliosi cortili è la perfetta location per matrimoni da fiaba ed eleganti. Offre anche lo scenario perfetto per shooting fotografici, cinematografici e musicali, riportando in vita le tradizioni e la straordinaria eredità storica dell’Alta Tuscia Laziale.

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