L’Oggetto Misterioso: La Ruota del Castello di Torre Alfina
In un locale nascosto del castello si trova un’enigmatica ruota in ferro montata verticalmente. Cos’è e a cosa serviva la ruota del Castello di Torre Alfina?
Gli oggetti utilizzati in epoche passate spesso appaiono misteriosi e intriganti ai nostri occhi contemporanei. Sotto l’apparenza di semplici manufatti si nascondono spesso soluzioni ingegnose e innovative che hanno segnato la storia e la vita quotidiana delle persone. Uno di questi affascinanti oggetti è la grande ruota in ferro del Castello di Torre Alfina, oggetto che ha svolto un ruolo fondamentale nella distribuzione dell’acqua nelle stanze dell’antica dimora.
Indice degli argomenti:
- L’accesso all’acqua nelle dimore medievali
- La cultura del bagno in epoca rinascimentale
- Testimonianza storica dell’ingegno umano
L’acqua nelle Dimore Medioevali
In generale, i castelli e le residenze nobiliari medievali erano dotati di pozzi, cisterne e vasche decorative, spesso poste nei cortili interni o nei giardini. Queste strutture fungevano da punti di accesso all’acqua per uso domestico. Ma nel Medioevo il bisogno di acqua era limitato quasi esclusivamente alla cucina. Non esistevano tubature né impianti fognari. I servizi igienici, quando presenti, erano sedili aperti direttamente sul fossato o su recipienti per il contenimento. L’igiene personale era un concetto sconosciuto. Solo i signori si concedevano ogni tanto un bagno in un catino e non esistevano vere e proprie stanze da bagno. La distribuzione dell’acqua era quindi affidata ai servitori che riempivano secchi o altri contenitori e li portavano nella cucina o nelle stanze signorili per soddisfare le esigenze quotidiane.
Rinascimento e Cultura del Bagno
Solo in epoca rinascimentale si comincia a diffondere una nuova concezione funzionale della sala da bagno. La maggior cura dedicata all’igiene personale, l’impulso verso la raffinatezza e il comfort per l’ambiente dedicato alle pratiche del corpo, portarono alla necessità di creare un sistema di distribuzione idrica meccanizzato e più efficiente.
Arriviamo quindi a svelare il nostro mistero. La grande ruota in ferro del Castello di Torre Alfina è un volano, un pesante disco collegato ad una pompa manuale che permetteva di pescare l’acqua dalla cisterna posta nel cortile del castello. Azionando la grande ruota l’acqua saliva fino a riempire altre cisterne strategicamente collocate sulle torri. Da qui, sfruttando la forza gravitazionale, l’acqua scorreva attraverso un intricato sistema di tubature per raggiungere tutte le stanze del castello.
Testimonianza dell’Ingegno Umano
Il volano del Castello di Torre Alfina è rimasto in funzione fino al 1960, quando la pompa manuale è stata sostituita da una elettrica. Nonostante ciò l’impianto di distribuzione è rimasto invariato e l’acqua continua ad approvvigionare le stanze del castello scendendo per caduta dalle torri del castello. Oggi rappresenta una testimonianza storica del potere dell’ingegno umano di trasformare un oggetto di uso quotidiano in uno strumento fondamentale di innovazione. La conservazione degli oggetti non più in uso rappresenta una testimonianza tangibile della nostra evoluzione storica e tecnologica. Mantenendo viva la memoria di tali oggetti, preserviamo il legame con il nostro passato. Questi oggetti non sono semplici reliquie, ma ponti che collegano il passato al futuro, offrendo preziose prospettive sul nostro percorso in continua evoluzione.